Il settore più orientale della catena del Lagorai è percorribile da questo itinerario che, in ambienti di grande suggestione e valenza paesaggistica e naturalistica, si snoda a mezzacosta sul versante meridionale del Cimon di Cece e ai piedi della ininterrotta sequenza delle alte pareti porfiriche di Cima Valon, Coston Slavaci e Cime di Ceremana fino a quelle del Colbricon in alta Valcigolera. Fa parte della TransLagorai quale percorso alternativo al sentiero alpinistico 349 "Achille Gadler".
Da Forcella Valmaggiore il sentiero si stacca dall'it. 335 diretto in Val Fossernica e si dirige verso SE calando diagonalmente sulla ripida fiancata erbosa mista a ghiaie e pietrame; aggirato un largo costone, dal quale si gode una bella vista sull'Alpe Fossernica e Cima Paradisi con Cima d'Asta sullo sfondo, la traccia riprende a salire al limite di un piccolo lariceto tenendosi poi a margine di un largo macereto dominato dall'incombente Campanile di Cece. I segnavia e gli ometti in pietra guidano ad attraversare la fiumana di massi e ad immettersi sul più comodo tracciato che prosegue fra le praterie fino a valicare la Forcella del Tabio. Il sentiero si abbassa verso est in una vicina conca cosparsa di grandi massi, scavalca un modesto, ma aereo dosso erboso che si apre sull'Alpe Miesnota e fin verso il Colbricon e le Pale di San Martino e discende ora deciso lungo una sorta di cengia erbosa e sassosa che taglia la incombente alta parete del Cimon di Cece. Con particolare attenzione si attraversano alcuni brevi tratti leggermente esposti e la base di uno stretto canalone che incide la soprastante parete (non sostare). Ora fra l'erba di un ripido costone si cala fino a deviare orizzontalmente fra le ghiaie verso la Busa dei Tiri. Raggiunto il bivio col sentiero 336, si risale per un centinaio di metri fino ad un secondo incrocio dove si lascia a sx l'erta traccia diretta alla Forcella Cece, intaglio che ben si vede in alto chiuso fra il Cimon di Cece e le guglie del Valonat. Si continua a dx sul più comodo sentiero che conduce sulle pregevoli praterie dell'alta Val Miesnota, solcate da minuscoli rigagnoli e delimitate sulla destra (salendo) dalla Cima Miesnota e a sinistra dalle verticali pareti di cima Valon. Oltrepassata la forcella Miesnota, i segnavia aiutano a seguire il sentiero che si sviluppa ben mimetizzato fra la grande distesa di massi ai piedi della parete del Coston dei Slavaci; contorna poi a mezzacosta il versante meridionale che alterna tratti su erba e pietraie abbassandosi nella suggestiva conca delle Buse di Malacarne. Il pregevole ambiente di questo incantevole angolo del Lagorai è opportunamente compreso e tutelato dal Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino. Con massimo rispetto seguiamo la traccia che conduce fra i pascoli di questa meravigliosa valletta sospesa sull'alta Valzanchetta, attorniata dalla poderosa fiancata porfirica delle cime di Ceremana. Raggiunta la Forcella di Valcigolera la vista si apre sulle Pale di San Martino; lasciata sulla sx la deviazione per la Forcella Ceremana (0:30), il sentiero inizia la discesa della testata della Valcigolera costeggiando, al limite della prateria, il curioso e grande apparato morenico che si distende alla base delle cime di Ceremana e fino a quelle del Colbricon. Lambito un minuscolo laghetto, poco più in basso, a un centinaio di metri dalla Forcella Ces, si incontra il sentiero 337 che percorre la Valcigolera e per il quale si può continuare la discesa verso San Martino di Castrozza o risalire alla Forcella Ceremana.
