Lungo itinerario di traversata fra la Valmaggióre e la Valzanca per la Forcella di Céce, che si svolge in ambiente assai vario e selvaggio. La prima parte, la più frequentata, costituisce l'accesso al Lago di Céce. Sul versante del Vanòi è da considerare la distanza degli accessi da Caoria e Ponte Stél. Abbinato con altri sentieri della zona permette di compiere delle interessanti escursioni di grande suggestione.
E336/1 (Competenza SAT Predazzo)
Dal Ponte sul Rio di Valmaggióre, che precede la grande piana erbosa di Valmaggióre (5 km di strada da Predazzo), a lato della strada forestale per il Lago di Céce, si imbocca un erto sentiero che sale immediatamente tra magnifici abeti. Dopo pochi minuti di cammino, al sentiero si sovrappone una strada forestale che s'alza con ampie svolte nel bosco ad una piccola radura con sorgente.
Da qui, per mulattiera che si fa ora più ripida e a tratti sconnessa, si sale ai ruderi del Baito di Campigolo Grande, posto a margine di una radura che si va progressivamente imboscando. Per sentiero che traversa in quota, si cala leggermente fino all'amena conca del Lago di Céce, dove si trova il bivacco omonimo. Al ponte sull'emissario del lago, si lascia sulla sx l'itinerario 342 e si continua nel bosco salendo per una dorsale sino a sbucare nell'appartata radura che ospita il Baito Caserina (sorgente). Il sentiero si immette poi nel selvaggio Vallon di Céce, lo attraversa e lo affianca su un costone parallelo al tratto più incassato, per riportarsi nell'impluvio in corrispondenza del minuscolo Laghetto Caserina dalle acque limpidissime (bivio 336B).
Si continua fra grandi massi, detriti e piccole conche erbose, percorrendo interamente l'incassato vallone spesso innevato fino ad estate inoltrata. Superata la sassosa e instabile scarpata finale, si arriva faticosamente alla Forcella di Céce dove s'incrocia il sentiero 349, dedicato ad "Achille Gadler", che percorre il settore nordorientale del Lagorai.
E336/2 (Competenza SAT Centrale)
Dalla forcella il sentiero scende sul versante del Vanòi percorrendo il ripido canalone detritico incassato fra alte pareti rocciose e, al suo termine, divalla dolcemente sui pascoli che conducono alla Malga Miesnota di Sopra (o Vesnota de sora).
Dalla malga, che offre la possibilità di bivacco, si scende per la stradina forestale alla sottostante Malga Miesnota di mezzo e, superato il ponte sul Torrente Miesnota, si lascia sulla dx la breve deviazione per la dismessa Malga Miesnota di Sotto. Qualche centinaio di metri a valle, si abbandona la forestale e si cala a sx per bella mulattiera ottimamente selciata che nel bosco porta a Piani di Vesnota o Prese de Vittorio (Campo Bus-IGM) dove si trovano alcune prese di derivazione per la centrale idroelettrica di San Silvestro (Val Schener). La località è collegata con Ponte Stél e Caoria con una strada forestale lunga circa 7 chilometri. Si scende lungo la strada forestale passando sotto Malga Piani. Al successivo tornante si continua per la strada (a sx si stacca il sentiero dell'Ecomuseo del Vanoi). Subito dopo il vicino tornante si tralascia la breve discesa alla Casina Forestale di Valzanca (strada per Fossérnica) e si continua per la strada costeggiando il Rio Valzanca. Ignorato il primo ponte sulla destra si continua traversando il torrente su un paio di ponti fino a giungere a Ponte Stel dove è sita la Segheria idraulica gestita dal Parco PPSM. La strada continua per circa 4,5 km scendendo all'abitato di Caoria.
Una nota: dal tornante dopo Malga Piani si stacca un bel sentierino che giunge sulla strada un centinaio di metri da Ponte Stel. "Fa parte dell'Anello della Montagna dell'Ecomuseo del Vanòi".
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