La Via ferrata del Burrone, una delle più frequentate ed apprezzate del Trentino, fu ­realizzata nel 1906 e, nel 1941, è stata dedicata a "Tullio Giovanelli", in quanto promotore dell'opera, patriota giudicariese e medico a Mezzocorona. Si svolge entro una stretta forra in un ambiente assai suggestivo.

La via ferrata inizia al margine degli estesi vigneti di Ischia, 2,5 km ad O del centro rotaliano di Mezzocorona. Superata la fascia basale di pini, dove si trova la deviazione dell'itinerario 505A, per uno stretto e tortuoso sentiero si affrontano le balze rocciose soprastanti aiutati in vari tratti dalle funi d'acciaio, fino ad arrivare all'imbocco della gola dove è posta la targa in ricordo di "Tullio Giovanelli". Seguendo una cengia attrezzata si entra nella gola calando poi nel greto del torrente per risalire l'opposta parete rocciosa, aiutati dalle staffe infisse nella roccia. Un breve traverso riconduce nel greto del torrente, a monte del salto roccioso e da qui si inizia a risalire la caratteristica stretta gola incisa nelle rocce calcaree dal lavoro dell'acqua. Dopo un buon tratto la forra si allarga in una angusta valletta; la si risale passando a valle di un'alta cascata che precipita per un centinaio di metri dalla parete alla nostra destra. Si continua sul greto del torrentello, ingombro in alcuni tratti da massi di frana e si giunge alla base di un salto roccioso che si supera con una lunga scala metallica.
Pochi altri passaggi attrezzati conducono infine nella fascia boscosa all'uscita del canyon e, risalendo la Valletta del rio Carbonare, si arriva sulla strada forestale "delle Longhe" che conduce al Bait dei Manzi dove si incrocia l'itinerario 506. Per questo, attraverso la faggeta della Las e dopo la profonda "Val de la Vila" si giunge in poco più di mezz'ora sull'altopiano del Monte di Mezzocorona.






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